I carciofi sono molto apprezzati e coltivati da tantissime persone. Ha origini mediterranee ed è stato coltivato e selezionato fin dai tempi antichi. Ne esistono molti tipi, come ad esempio quello romanesco, il catanese o il rosso di Sardegna. Le varietà di carciofo, che siano mammole, carciofi spinosi o violetti, si coltivano quasi tutti allo stesso metodo. Ma ovviamente prima di cominciare è meglio informarsi su come coltivare i carciofi, in modo tale da fare un bel lavoro e non perdere tempo.
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Questo tipo di pianta e perenne e quindi non bisogna seminarla tutti gli anni, la la carciofaia dura per diverse annate dopo l’impianto, richiedono però molto spazio e quindi non sono ideali per gli orti piccoli.
Come coltivare i carciofi: ecco cosa dice l’esperto
Il carciofo è una pianta mediterranea, quindi molto adatta al centro sud Italia ma può essere coltivata anche al nord. Preferisce un clima mite, senza sbalzi di temperatura o inverni troppo rigidi. Questo perché il gelo eccessivo potrebbe danneggiare la pianta mentre sopporta bene il caldo e la siccità estiva, grazie alla sua fase di dormienza. Ha bisogno di una buona esposizione solare.
Il suolo deve essere sciolto e drenante e il terreno deve avere un pH compreso 6 e 6,5. Le radici del carciofo sono fittonanti ed è quindi fondamentale la fase della preparazione della terra. Infatti, prima di piantare la pianta, bisogna lavorare il terreno in profondità con una vangatura accurata. Bisogna cercare di evitare i ristagni di acqua, che potrebbero danneggiare la pianta portando a malattie come fusarium e peronospora.
Inoltre, e consigliato anche predisporre una buona concimazione di fondo, così da arricchire il terreno della carciofaia di elementi utili. Per la coltivazione biologica si andranno ad utilizzare dei fertilizzanti di origine naturale, come letame maturo oppure compost. Bisogna considerare circa 5 kg di letame per metro quadro.
Un suolo ricco di humus è in grado di trattenere l’umidità, importante durante il periodo di raccolta quando la siccità è da evitare, dato che può portare a una dormienza anticipata.
Ci sono vari modi per impiantare una carciofaia, ovvero la semina, la riproduzione dei polloni e la messa a dimora degli ovuli.
Il primo è il metodo più lungo ma si possono realizzare anche piantine o addirittura si possono semplicemente comprare nei negozi specifici e piantarle direttamente. Se invece si parte da polloni o da ovuli, abbiamo una propagazione agamica, ovvero che mantiene lo stesso DNA della pianta madre. In questo caso si comincia prendendo una pianta già esistente e si effettua una moltiplicazione per talea.